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Oasi Sulfurea
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Oasi Sulfurea


L’Oasi Sulfurea “Simone Agostini” è un luogo dove la storia si intreccia con la bellezza e ogni passo vi avvicina non solo alla meta fisica, ma anche a una profonda connessione spirituale.

Qui, tra il sussurro delle acque della sorgente naturale e il profumo di zolfo, si narra che i valorosi legionari romani trovassero sollievo dalle fatiche e dalle ferite della battaglia.

Proprio come San Francesco trovava pace nella natura, queste acque purificatrici da secoli alleviano il corpo e rigenerano lo spirito.

Lungo il vostro percorso, lasciatevi ispirare dai luoghi sacri che vi circondano e dalla bellezza della semplicità.

Questo rifugio senza tempo è un luogo dove ogni goccia della sorgente racconta un'antica promessa di guarigione e benessere.

Nel 1833 il Marocco, studioso della Sabina scriveva: In un luogo vocabolo La Zolfa trovasi un'acqua sulfurea di cui si sente in poca lontananza il nauseante odor di zolfo che presentemente non serve ad uso alcuno, sebbene sarebbe eccellente formarvi de' bagni. All'intorno di essa si veggono ruderi di vecchie mura, che stimar debbonsi avvanzi di antiche terme, e si verrebbe di ciò in piena certezza se si eseguisse un qualche scavo.

L'area ove nasce la sorgente di acqua sulfurea è dunque incastonata in una zona di particolare interesse storico.

Siamo di fatto a ridosso della cosidetta Via Reatina (oggi Via Vecchia Nomentana), l'itinerario più comune tra Roma e Rieti in uso almeno dal periodo medievale e che, non è da escludersi, possa aver ricalcato una viabilità più antica.

La zona, grazie al suo clima temperato e ameno, si arricchì di ville di tipo rustico tra la fine della Repubblica e i primi secoli dell'impero romano.

Cosi come mostrato da casi analoghi, la presenza di acque sorgive con le relative proprietà benefiche, ha costituito da sempre un elemento favorevole alla scelta del luogo.

Il fiumiciattolo che scorre dappresso, il Rio Moscio, a molti è noto anche come Rio Mosso o Rio di Morte, in quanto, secondo alcune fonti, sulle sue sponde venne combattuta una delle battaglie tra Galli e Romani che portò alla presa dell'Urbe.

Il corso d'acqua che più a sud-ovest marcava il confine tra Sabini e Crustumini in età preromana, sfocia nel Tevere in località Ponte Nuovo.

L’Oasi Sulfurea Simone Agostini è un luogo dove la storia si intreccia con la bellezza e ogni passo vi avvicina non solo alla meta fisica, ma anche a una profonda connessione spirituale.

Qui, tra il sussurro delle acque della sorgente naturale e il profumo di zolfo, si narra che i valorosi legionari romani trovassero sollievo dalle fatiche e dalle ferite della battaglia.

L’Oasi si trova in prossimità della Via di Francesco e proprio come San Francesco trovava pace nella natura, queste acque purificatrici da secoli alleviano il corpo e rigenerano lo spirito.

Questo rifugio senza tempo è un luogo dove ogni goccia della sorgente racconta un'antica promessa di guarigione e benessere.


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