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Chiesa della Madonna del Passo

La chiesetta della Madonna del Passo, anche conosciuta come Madonna del Viandante, risale al XIV secolo.

Nonostante abbia attraversato secoli di conflitti e turbolenze, come gli scontri tra gendarmi pontifici e briganti e la battaglia del 1867 tra gli Zuavi e i Volontari garibaldini guidati da Menotti Garibaldi, la chiesetta è sopravvissuta indenne fino alla seconda guerra mondiale. Tuttavia, nel 1944, durante il conflitto, l’edificio venne completamente distrutto e rimase in questo stato di abbandono per alcuni anni. Nel 1947, grazie all'impegno di Mons. Carlo Nastasio e al contributo di alcuni benefattori e volontari, la chiesa venne ricostruita. Una lapide sopra l’architrave del portone ne commemora la riedificazione. 
La chiesetta presenta un profilo semplice a capanna, con un unico ingresso affiancato da due finestre laterali, e si accede al sagrato tramite una scalinata in pietra. L'interno è costituito da un’unica aula rettangolare con presbiterio rettilineo. Le pareti sono intonacate e dipinte, e la copertura a due falde è realizzata in legno e rivestita da tegole in laterizio. Al centro della parete presbiteriale si trova un piccolo affresco raffigurante la Vergine Maria con il Bambino, punto focale della chiesa. Le dimensioni dell’edificio sono modeste, con un'aula larga circa 4 metri e lunga 6. La struttura è realizzata in muratura portante composta da pietrame di cava, e la pavimentazione interna è in cotto. 


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